La situazione cambia sostanzialmente quando non si è allacciati direttamente all’acquedotto. In questi casi occorre provvedere personalmente alla potabilizzazione dell’acqua.
In che modo può essere necessario un trattamento dell’acqua di rubinetto?
- Acque di acquedotto che necessitano di un miglioramento delle caratteristiche organolettiche a causa della presenza di odori/sapori indesiderabili, tra i quali includiamo anche quello del cloro
- Acque di acquedotto che necessitano di un miglioramento delle caratteristiche di composizione, per ridurre la concentrazione di elementi indesiderabili che possono essere presenti, come nei casi in cui l’acqua è erogata in regime di deroga
- Acque provenienti da sorgenti e pozzi privati che necessitano un trattamento di potabilizzazione per essere consumate.
Nei casi in cui l’approvvigionamento avvenga da una fonte non potabile occorre innanzitutto fare analizzare l’acqua (meglio più analisi nel tempo perché la qualità può cambiare, e anche di molto, a livello stagionale o a seguito di forti piogge), al fine di conoscerne le caratteristiche ed individuarne le criticità. In genere, non è necessario analizzare tutti i parametri previsti dalla normativa, sarà sufficiente controllare quelli riguardanti la parte microbiologica oltre ad alcuni metalli e altre sostanze potenzialmente presenti nelle acque sotterranee.
Non occorre essere dei chimici o degli esperti del settore, la scelta viene normalmente condivisa con il tecnico del laboratorio che effettua le analisi. Verrà quindi emesso un bollettino che attesterà la potabilità o la non conformità dell’acqua sulla base dei parametri analizzati. Solo a questo punto si è in grado di stabilire il tipo di impianto necessario.